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Tucidide, lo storico ateniese delle Storie, lucido interprete dell’ordine dinamico della democrazia della citta’, racconta in un breve e brillante passo del secondo libro la forza identitaria di una comunità. L’ architettura, la medicina, la filosofia, la guerra, il teatro, la politica, lo sport, l’educazione, l’artigianato, sono strumenti di un dibattito fra cittadini che rappresenta l’arena in cui gli stessi si confrontano senza distinzione fra la dimensione politica e morale. Riappropriarci di questa idea complessa e nel contempo semplice di partecipazione alla nostra comunità rimetterà l’uomo al centro del dibattito sulla sostenibilità.

“Noi amiamo il bello, ma con misura; amiamo la cultura dello spirito, ma senza mollezza. Usiamo la ricchezza più per l’opportunità che offre all’azione che per sciocco vanto di parola, e non il riconoscere la povertà è vergognoso in noi, ma per il non adoperarsi a fuggirla.

Le medesime persone da noi si curano nello stesso tempo e dei loro interessi privati e delle questioni pubbliche: gli altri poi che si dedicano ad attività particolari sono perfetti conoscitori dei problemi politici; poiché il cittadino che di essi non si curi siamo i soli a considerarlo non già uomo pacifico, ma addirittura un uomo inutile.

Noi stessi o prendiamo decisioni o esaminiamo con cura gli eventi: convinti che non sono le discussioni che danneggiano le azioni, ma il non attingere le necessarie cognizioni per mezzo della discussione prima di venire alla discussione di ciò che si deve fare.”

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coming soon..

Daniele MilitelloDaniele MilitelloJune 19, 2023
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